L'incontro con Didone a Cartagine 
e il racconto dell'inganno

Il poema comincia in medias res: Enea e i suoi compagni, fuggiti da Troia in fiamme, vengono gettati sulle coste africane da una tremenda tempesta scatenata dalla dea Giunone. Giunti a Cartagine, la regina Didone (che è stata profuga a sua volta, proprio come Enea) offre agli esuli troiani ospitalità, cure e cibo: organizza, perciò, nella sua reggia uno splendido banchetto in onore degli ospiti, durante il quale chiede ad Enea di narrare le sue avventure dalla caduta di Troia fino all'approdo a  Cartagine. Le parole di Enea suscitano nel cuore della regina sentimenti di pietà e di ammirazione. Da questi sentimenti comincia a nascere l'amore di Didone per l'eroe, accentuato dalla loro comune sorte di esuli per volere del Fato.

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